TO FILL A GAP

TO FILL A GAP

Con “To Fill a Gap”, progetto site-specific per l’AFRO ASIATISCHES INSTITUT di Graz (Austria), Florencia Martinez approda a un livello molto alto di lirismo figurativo, dedicato con umiltà partendo dagli scarti al senso della vita. Vita portata avanti con il dolore che le donne hanno nella propria carne e dal quale possono sottrarsi solo prendendosi cura di quello che ha provocato il dolore.

Nelle opere della Martinez si esprime il lavoro manuale, paziente, lento e costante, che richiama una perizia femminile estranea a una considerazione diminutiva e storicamente periferica. Il tessuto, sua materia d’elezione, parla di cose per lungo tempo non dette. Cose che non si devono dire, ubbidendo troppo spesso al mandato del silenzio sociale, ma che poi erompono, improvvise, in un urlo che non può più essere contenuto creando la Storia.

É nel lavoro a muro composto da trenta tele, allineate senza soluzione di continuità in orizzontale tagliando a metà le pareti dietro le sculture, che prende forma il contenuto al quale la poesia della Dickinson fa riferimento, e che dà il titolo all’esposizione: “To Fill a Gap”. Riempire il vuoto, la ferita, la frattura che le cose della vita hanno provocato, può avvenire solo recuperando le cose stesse che hanno causato quella ferita.

“Per chiudere una falla Devi inserirvi ciò che la produsse –
Se con qualcosa d’altro vuoi richiuderla Ti si spalancherà sempre più grande – Non puoi colmare un abisso.
Con l’aria.”

TO FILL A GAP
TO FILL A GAP

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